Andamento FTSE MIB 2024: Borsa ancora distaccata da Economia reale?

L’andamento FTSE MIB per l’anno precedente è stato un autentico record borsistico il Paese potrebbe vantare per l’anno appena concluso, il 2023, eppure sembra essere ignorato nella retorica governativa, principalmente per via del distaccato andamento rispetto all’economia reale.

Nel corso dell’anno scorso, i titoli azionari appartenenti al FTSE MIB hanno registrato un aumento del 28%, un risultato veramente unico, persino a livello internazionale.

Gli investitori azionari possono davvero festeggiare un anno straordinario. A prima vista, questo dovrebbe essere un segnale positivo, indicativo della salute dell’economia. Tuttavia, qui sorgono dei problemi.

Cenni sul FTSE MIB ed eventi catalizzanti

I Titoli del FTSE MIB hanno in gran parte tratto vantaggio dai rialzi dei tassi di interesse, specialmente nel settore finanziario, dove questi incrementi contribuiscono a generare maggiori ricavi.

  • Il settore finanziario e quello dei beni di consumo rappresentano una quota significativa e sproporzionata nel Ftse Mib, costituendo quasi il 50% dell’indice complessivo. Le posizioni di maggior rilievo sono detenute da Enel (10%), Intesa Sanpaolo (9%), Stellantis (8%), Ferrari, Unicredit e ST Microelectronics, ciascuno con circa il 7% di ponderazione.
  • I titoli hanno tratto vantaggio dai rialzi dei tassi di interesse, specialmente nel settore finanziario, dove questi incrementi contribuiscono a generare maggiori ricavi.

Va quindi notato che la performance negativa di un settore o addirittura di un’azienda singola potrebbe avere un impatto significativo sull’andamento complessivo dell’intero indice. In contrasto, se i settori più concentrati registrano aumenti, come nel caso del settore finanziario e dei beni e servizi di consumo, le performance positive di questi comparti influenzano in modo significativo l’indice nel suo complesso.

Il distaccamento dall’Economia

Occorre cercare di indagare cosa vi sia alla base dell’incremento della borsa di ben 27 volte rispetto a una crescita modesta dell’economia reale pari al 0,7% nel 2023.

  • In teoria, l’andamento della borsa, rappresentante della ricchezza finanziaria, dovrebbe rispecchiare la crescita della ricchezza reale.
  • Il fatto che nel corso del 2023 queste due variabili abbiano seguito percorsi così divergenti rappresenta a prima vista un’anomalia. Tuttavia, per gli “addetti ai lavori”, è noto che la finanza spesso domina sull’economia reale, creando illusioni, che siano reali o false, di prosperità, se si è investiti nell’economia reale, piuttosto che in quella finanziaria.

Focus sui singoli Settori

Per comprendere il successo economico borsistico, è opportuno analizzare gli indici settoriali della borsa, al fine di identificare i settori trainanti di questa notevole performance.

  • Secondo i dati di Borsa Italiana, tutti i principali indici settoriali hanno registrato significativi incrementi.
  • Quattro di essi hanno addirittura superato un aumento del 30%: l’indice delle materie prime, dei settori finanziari, dei settori produttivi e, in particolare, l’indice dei beni voluttuari, che ha segnato una crescita straordinaria del 44% nell’arco di un anno.

È evidente che, in presenza di una crisi economica, alcuni settori prosperano.

Contrazione sul Settore Immobiliare

Tuttavia, va sottolineato che c’è un settore che ha subito una decrescita significativa e, per di più, pesante: quello immobiliare, con una riduzione del 30%.

  • Tale contrazione sembra giustificata, considerando che molte persone, con redditi stabili e tassi in aumento, si trovano nell’impossibilità di sostenere i pagamenti delle rate del mutuo, impedendo così il mantenimento degli investimenti nel settore immobiliare.

In conclusione, sebbene l’Italia goda di una notevole crescita in diversi settori, la crisi nel mercato immobiliare rappresenta una sfida economica rilevante.

Le cause della discrepanza Borsa – Economia reale

Secondo la teoria economica, i prezzi delle azioni sono influenzati dai profitti e dalle aspettative di profitto. Attualmente, è ben documentato che, con salari stabili e aumenti dei prezzi, i profitti delle imprese in Italia sono al massimo.

Di conseguenza, la crescita dei listini nei settori bancario, assicurativo e industriale non sorprende. I titoli di queste aziende stanno beneficiando di profitti record, spingendo verso l’alto i valori azionari.

  • Prendendo ad esempio Stellantis, le azioni sono passate da 13 a 21 euro in un anno, registrando un aumento del 60%. In un periodo di transizione problematica nel settore automobilistico, questo risultato è sorprendente.
  • UniCredit ha addirittura superato le aspettative, passando da 13 a 25 euro nello stesso periodo.

In definitiva, si può ipotizzare che la Borsa italiana stia capitalizzando i notevoli profitti ottenuti dalle imprese, a spese sia dei consumatori che dei lavoratori.

Gli straordinari profitti sono stati incassati principalmente dal 20% della popolazione italiana che possiede titoli azionari, mentre il resto della popolazione osserva dalla linea laterale.

In conclusione

Il fatto che la finanza cresca mentre l’economia stenta non è una novità, ma domanda sorge spontanea: il miracolo del 2023 potrà ripetersi nel 2024?

Gli operatori finanziari intervistati sembrano incerti riguardo al nuovo anno. Ripetere il successo dell’anno precedente appare difficile.