In caso di minusvalenze, vediamo come usare obbligazioni a scadenza a breve comprate sotto valore nominale e guadagnare in fase di rimborso.
Abbiamo già approfondito precedentemente l’impossibilità di poter Compensare le Minusvalenze utilizzando gli Etf e quindi la necessità di utilizzare altri tipi di strumenti fiscalmente più efficienti, come ad esempio obbligazioni ed azioni singole.
In questo articolo ci dedichiamo alle migliori strategie per poter recuperare minusvalenze utilizzando obbligazioni.
Consigliato: Guida alle Minusvalenze
Facendo un cenno rapidissimo su come funzioni un’obbligazione, sappiamo che l’emissione avviene ad un valore nominale pari solitamente a 100 e, salvo casi specifici, il rimborso avviene a valore nominale.
Sappiamo ovviamente che, attendere la scadenza di un’obbligazione non è particolarmente allettante quando si deve compensare una minusvalenza precedente ma allo stesso tempo che rivendere un’obbligazione per guadagnare, salvo durate elevate ed elevata sensibilità ai tassi come vedremo più avanti, non è molto redditizio.
Riprendendo quanto detto prima, per scadenze molto ristrette, i guadagni potrebbero non sembrare particolarmente interessanti, in quanto l’orizzonte temporale ristretto abbatte di molto il rischio emittente e quindi, per via del rischio/rendimento, il prezzo dell’obbligazione si avvicina verso la pari, l’unico apprezzamento residuo che rimane è quindi quello della valuta stessa in cui è stata denominata l’obbligazione.
Abbiamo approfondito precedentemente Obbligazioni a lunga scadenza e futuro Ribasso dei Tassi) come sia possibile beneficiare da un ribasso dei tassi acquistando obbligazioni a lunga scadenza e facendo una selezione titoli abbinati acquistabili.
Per questi motivi, in questo articolo ci concentreremo solo sull’approccio di breve termine e che quindi porta i titoli a scadenza.
Per approfondimenti su obbligazioni sensibili ai tassi è, invece possibile visitare la pagina menzionata precedentemente.
Spegniamo (purtroppo) l’entusiasmo per gli utilizzatori di BOT ed obbligazioni zero coupon in generale che, pur quotando sotto la pari ed incorporando la cedola direttamente nel rimborso a scadenza, non consentono di compensare le minusvalenze in relazione alla normativa fiscale.
Se si intende direttamente speculare sui tassi (e auspicabilmente rivendere le obbligazioni prima della scadenza), è disponibile una selezione titoli nell’articolo precedente Obbligazioni a Lunga scadenza e futuro Ribasso dei Tassi.
Passiamo ora a vedere qualche titolo in grado di poter aiutare a compensare le minusvalenze con scadenza a medio/breve termine.
Attenzione in quanto i Titoli di Stato (sia del nostro paese che esteri) concorrono solamente per il 48,08% alla compensazione delle minus (su un guadagno di 100 euro, solamente 48,08 euro finiscono in compensazione nello zainetto fiscale), mentre le corporate concorrono interamente alla compensazione.
Come è possibile notare, una obbligazione è Corporate (con tassazione cedola al 26%) e due Governative che hanno quindi tassazione cedola minore (12,5%).
Seguono infine btp di breve scadenza.
Emittente | Nome | Prezzo | Cedola Ann. | %netto | Scadenza | ISIN | Rating |
Bnp Paribas | BNPI-31MZ25 | 99,14 | 0,75% | 2,94% | 31/03/2025 | XS2473133549 | A+ |
Grecia | GREECE-12FB26 0 OPS | 95,50 | 0,00% | 1,68% | 12/02/2026 | GR0114032577 | BB+ |
Romania | ROMAN-27FB27 3 | 93,06 | 3,00% | 4,95% | 27/02/2027 | XS2434895988 | BBB- |
Raccolta Btp con scadenze a breve termine:
Nome | Prezzo | Cedola Ann. | %netto | Scadenza | ISIN | Rating |
Btp Tf 0% Lg21-Ge24 Eur | 99,664 | 0% | 3,61% | 30/01/24 | IT0005454050 | BBB |
Btp Tf 0% Ap24 Eur | 98,952 | 0% | 3,53% | 15/04/24 | IT0005439275 | BBB |
Btp Tf 0% Ag24 Eur | 98,05 | 0% | 3,24% | 15/08/24 | IT0005452989 | BBB |
Btp Tf 0% Dc24 Eur | 97,00 | 0% | 3,17% | 15/12/24 | IT0005474330 | BBB |
Btp Tf 0% Ap26 Eur | 94,10 | 0% | 2,72% | 01/04/26 | IT0005437147 | BBB |
Btp Tf 0% Ag26 Eur | 93,37 | 0% | 2,67% | 01/08/26 | IT0005454241 | BBB |
Attenzione in quanto non tutti i titoli che hanno 0% di cedola permettono di compensare: un btp con cedola pari a 0 permette di compensare le minus, un bot non può farlo in quanto è classificato come uno zero coupon. Assicurarsi che su “tipo bond” (consultabile su Dati Completi del titolo su Borsa Italiana) sia presente la dicitura “titolo con cedole tf” (titoli tasso fisso) e non “zero coupon”.
Perché sono stati emessi titoli con cedola pari a 0% e perché mai sarebbero stati appetibili in passato?
L’emissione riguarda il periodo in cui la remunerazione dei depositi bancari da parte della BCE risultava negativa, trasformando lo 0% a valore nominale in un guadagno in termini reali.
Se si vuole pianificare in maniera tranquilla una entrata aggiuntiva fiscalmente efficiente e con protezione del capitale, i certificati a capitale protetto con cedola permettono di proteggere completamente la somma investita e, nel caso di cedola incondizionata, di ricevere periodicamente delle somme di denaro fiscalmente efficienti.
Se si intende avere potenziali rendimenti più elevati, ma senza la certezza di rivalutare il capitale (che è comunque protetto al 100%), è possibile utilizzare i Certificati a Capitale Protetto con Partecipazione.
Pur non potendo contare sulla certezza della cedola, si può avere, potenzialmente, un rendimento superiore. Inoltre, questa categoria di prodotti quota spesso sotto la pari, garantendo possibilità di guadagno praticamente “certe” a scadenza, a prescindere o meno dall’apprezzamento del sottostante.
La principale criticità, nel caso di speculazione effettuata con duration elevate, è ovviamente il rischio di un mancato taglio dei tassi o un marcato rischio emittente nel caso di prodotti emessi da emittenti con rating creditizio basso. Per questo motivo l’attività di speculazione sui tassi dovrebbe essere effettuata esclusivamente se il proprio profilo di rischio lo consente e, viste le scadenze elevate, quando non occorre, su quelle somme, pianificare un determinato flusso di cassa o disponibilità a breve termine.
Le scadenze a brevi termine, riducendo di molto il rischio emittente, non hanno particolari controindicazioni, ciò che purtroppo non si può evitare è che durante gli anni residui di scadenza verranno comunque staccate delle cedole che non possono compensare fiscalmente e questo, dal punto di vista dello zainetto fiscale rappresenta uno “spreco”. Come abbiamo approfondito prima, più piccole sono le cedole, meglio è. A patto che non si tratti chiaramente di una zero coupon.