Come usare i Certificati per recupero minusvalenze: Guida Completa

Usare i certificati per recupero minusvalenze può essere un ottimo metodo per avere maggior efficienza fiscale e recuperare minusvalenze accantonate rispetto ad altri metodi più speculativi.

Come approfondito precedentemente, non tutti i prodotti compensano le minusvalenze e quindi i certificati sono uno dei tanti modi per ovviare al problema.

Consigliato: Guida alle Minusvalenze.

Caratteristica principale dei certificates

La caratteristica principale dei certificates, rispetto ad altri strumenti, è quella di riuscire a fornire, a seconda della tipologia:

  • Cedole periodiche in grado di compensare le minus, a differenza delle cedole da obbligazioni e dividendi.
  • Guadagno mediante rimborso ad un prezzo superiore al prezzo di acquisto.

In alcuni casi, se lo strumento è a capitale protetto, oltre a potenziali cedole (condizionate o a premio fisso) e/o potenziali apprezzamenti del capitale grazie ad una partecipazione, è anche previsto un importo minimo di rimborso (protezione del capitale).

  • A differenza di prendere semplicemente del capitale ed utilizzarlo per comprare etp o azioni singole ecc. ed aspettare che salgano per poi rivenderle, un certificato riesce a pianificare in maniera estremamente precisa il flusso di cassa atteso e, in alcuni casi, consente di proteggere il proprio capitale.

Rischiosità del certificato e recupero minusvalenze

Ovviamente, prima ancora di partire, è bene conoscere a quanto ammontano le proprie minus e, in maniera realistica, cercare di comprendere obbiettivamente se si è in grado di compensarle nel lasso temporale massimo consentito.

  • Le minusvalenze, infatti, sono compensabili durante l’anno corrispondente alla loro creazione ed i relativi 4 anni successivi.
  • Se si cerca di compensarle in maniera frettolosa, aumentando ovviamente il rischio ricercando rendimenti più elevati, aumenta la probabilità di subire ulteriori perdite.
  • In presenza di minus in scadenza, è possibile prolungarne la durata grazie a strumenti specifici che vedremo in seguito.

Ora che abbiamo grossomodo fatto il punto della situazione su come ci aspettiamo che avvenga l’operatività, torniamo all’importo che è necessario recuperare:

  • Sappiamo che per recuperare un importo elevato con investimenti poco rischiosi e con rendimenti bassi, è necessario allocare una somma molto consistente in un investimento fiscalmente efficiente e questo potrebbe richiedere di dover smobilizzare del capitale allocato in etf ad esempio (che non sono in grado di compensare), rischiando anche di snaturare il proprio obiettivo di investimento. Tuttavia, solo cosi è possibile recuperare delle perdite medio-consistenti anche con investimenti a basso rischio.
  • Se invece non si dispone di capitale elevato da destinare in certificati, ciò potrebbe portare, in cerca di ritorni superiori, ad allocarlo in strumenti più rischiosi. Ma attenzione in quanto, su prodotti poco diversificati, la tolleranza verso una volatilità maggiore non elimina rischio di perdere denaro.

Un’idea quindi di come visualizzare la propria strategia operativa e di conseguenza le proprie scelte di investimento e conseguenze potrebbe essere la seguente:

StrategiaCaratteristicheConseguenze
Capitale elevato
allocato in strumenti
fiscalmente efficienti
a basso rischio.
Necessita di riallocare
gran parte del proprio
capitale
per ottenere
un gain consistente.
Compensazione minus
con ridotta preoccupazione
di subire ulteriori perdite.
Capitale ridotto allocato
in strumenti fiscalmente
efficienti a alto rischio.
Una somma ridotta investita
può essere sufficiente a
generare un gain adeguato.
Compensazione minus
a fronte del rischio di
possibili ulteriori perdite
.
Risultato atteso in base ad importo investito e rischio.

Cash Collect capitale condizionatamente protetto

I Cash Collect permettono di ricevere delle cedole periodiche (condizionate oppure no, in base alla presenza di una barriera cedola) ed un rimborso a scadenza a valore nominale, tenendo conto di una barriera capitale. Il premio deriva dal rischio che ci assumiamo a fronte della costruzione del certificato su un determinato sottostante (approfondiremo più avanti).

Consigliato: introduzione ai Certificati di Investimento.

  • Essendo quotati nel mercato secondario, il loro prezzo oscilla e quindi, se vengono acquistati sopra la pari o sotto la pari, ciò contribuirà a generare guadagni o perdite in conto capitale in fase di scadenza (rimborsando a valore nominale) o di vendita anticipata a prezzo di mercato.
  • Gli strumenti che offrono il rendimento maggiore, sono quelli che monitorano un sottostante e proteggono (parzialmente) il capitale e le cedole da oscillazioni del sottostante entro un certo limite (barriera cedola o barriera capitale, a seconda del riferimento), il quale si aggira tra un 40 e 60% del prezzo del sottostante al livello di osservazione iniziale (prezzo del sottostante poco prima di emettere il certificato). Quest’ultimi rispondono al nome di certificati cash collect a capitale condizionatamente protetto.

Cenni sulla barriera cedola

Per valore sottostante inferiore o uguale a barriera cedola, non vengono più distribuite le cedole. Se è previsto effetto memoria, verranno distribuite anche quelle “vecchie” non distribuite, alla successiva data utile, a patto che il sottostante sia rientrato in barriera cedola.

Barriera capitale e attività del sottostante

Per valore sottostante inferiore o uguale a barriera capitale, non è più garantito il rimborso del capitale a valore nominale ed il certificato sposta il suo prezzo molto in basso, imitando la performance stessa del sottostante rispetto al suo prezzo rilevato poco prima dell’emissione (data di fixing o di osservazione iniziale).

  • Se vi sono più di un singolo sottostante nel prodotto, è sufficiente che un singolo componente vada in barriera per deprezzare il prodotto. Inoltre, il certificato, se raggiunto l’evento barriera, imita sempre la performance del sottostante peggiore contenuto al suo interno.
  • Il fatto che, in caso di paniere di sottostanti ed evento barriera venga sempre imitata la performance del sottostante peggiore, incrementa ovviamente il rischio, che è quindi correlato ad un maggior rendimento atteso.

Fortunatamente, in caso di ritorno in barriera prima della data di scadenza, la protezione del capitale è salva e ciò vale per la maggior parte dei prodotti, per via della modalità di osservazione della barriera a scadenza (europea).

Attenzione in quanto alcuni prodotti come i bonus cap (che non distribuiscono cedole ed hanno quindi il guadagno “incorporato” in un rimborso a prezzo maggiorato), hanno barriera ad osservazione continua (americana) e quindi è sufficiente anche un solo giorno di negoziazione con evento barriera durante la vita del certificato per compromettere l’intera performance.

Cenno sui certificati bonus cap

Abbiamo approfondito precedentemente i Certificati Bonus Cap per ulteriori informazioni. In generale, pur avendo una durata molto ristretta (e quindi diminuendo il rischio di evento barriera), l’osservazione continua della barriera è un rischio da non trascurare. In ogni caso, per una completa illustrazione, si rimanda alla pagina sopraindicata.

I rendimenti attesi valgono la pena?

Tornando ai Cash Collect classici, se come sottostante non si ha un singolo indice o una singola azione, ma piuttosto panieri di indici o peggio ancora panieri di azioni, il rischio del prodotto incrementa fortemente, come i suoi rendimenti.

Attenzione però in quanto, come detto prima, tollerare la volatilità non è sufficiente per eliminare il rischio. Inoltre, proprio per via della struttura del prodotto che restituisce la performance del peggiore sottostante in caso di evento barriera, avere numerosi sottostanti non diversifica, anzi, aumenta soltanto il rischio, con conseguente rendimento atteso superiore.

Di seguito un’idea dei rendimenti attesi in relazione al sottostante:

Attività di riferimentoRendimento cedolare atteso
Indice5% annuo
Paniere di indici7/8% annuo
Azione singola10% annuo
Paniere di azioni>10% annuo
Rendimenti attesi in base a sottostante e rischiosità del prodotto.

Inutile dire che il rendimento atteso è tale se il certificato non va in barriera e che le percentuali sul rendimento cedolare sono solamente stime da aggiustare poi in relazione al rischio del singolo sottostante (non tutti gli indici e le azioni hanno lo stesso rischio).

Certificati maxicedola per rinnovare le minusvalenze in scadenza

Nella categoria dei Cash Collect a capitale condizionamente protetto, vi sono dei certificati che, in una precisa data, pagano una cedola molto massiccia (arriva anche al 20%) e subiscono un equivalente deprezzamento in portafoglio.

  • Questo comportamento è ovviamente ingegnerizzato per poter compensare istantaneamente una minusvalenza che sta per scadere, tuttavia, se si vende il certificato subito dopo, si realizzerà una minusvalenza equivalente ma con altri 4 anni di tempo per compensarla.

Cash Collect capitale 100% protetto

Anche i Cash Collect a capitale 100% protetto permettono di ricevere delle cedole periodiche (condizionate oppure no, in base alla presenza di una barriera cedola) ed un rimborso a scadenza a valore nominale, senza tuttavia preoccuparsi di una barriera capitale.

  • Pur essendo quotati nel mercato secondario, il loro prezzo oscilla molto meno, per via del rischio ridotto, sia sopra la pari che al di sotto, vale comunque il discorso dei guadagni o perdite in conto capitale in fase di scadenza (rimborsando a valore nominale).
  • In questi prodotti, è presente eventualmente soltanto la barriera cedola che serve a rendere le cedole condizionate. Potrebbe quindi capitare di non ricevere cedole in caso di mercati negativi, ma la protezione del capitale a scadenza è comunque garantita al 100%.

Rendimenti attesi

La protezione del capitale non lascia molto spazio ai rendimenti attesi, i quali si avvicinano molto a quelli della liquidità stessa: un prodotto a capitale protetto, ad oggi, rende un importo che si aggira intorno al 3/4% annuo.

Capitale 100% protetto con partecipazione

Anche nei Certificati a Capitale Protetto con Partecipazione l’emittente stabilisce un prezzo di fixing (o di osservazione iniziale). Se previste, eventuali osservazioni rispetto al prezzo di fixing si usano per la distribuzione di importi condizionati aggiuntivi e non incidono (ovviamente) sull’importo minimo di rimborso del prodotto, essendo a capitale 100% protetto.

Tuttavia, questi prodotti, guadagnando tramite partecipazione, raramente staccano delle cedole.

Ciò che invece viene fatto, è confrontare il prezzo di fixing iniziale con il prezzo di fixing finale (a scadenza) e, su base di una percentuale di partecipazione, rimborsare un importo che comprenda il valore nominale del prodotto sommato alla performance derivante dalla partecipazione.

Riassumendo, le fasi salienti del ciclo di vita del prodotto sono le seguenti:

  • Una volta determinato il prezzo di fixing iniziale e collocato, il prodotto è collocato nel mercato secondario ad un determinato prezzo di mercato che può essere superiore o inferiore al valore nominale, in base ai movimenti del sottostante; la protezione del capitale è garantita solo a scadenza e se si acquista sotto valore nominale.
  • Come già detto, solitamente, nei prodotti a partecipazione non si distribuiscono cedole, piuttosto si fa affidamento alla sola partecipazione della performance del sottostante.
  • Conoscendo il prezzo di fixing iniziale, ad osservazione finale, è possibile individuare la performance del sottostante e quanto impatti sul prodotto in relazione alla partecipazione (che viene espressa in percentuale)

Il prodotto è quindi una via di mezzo rispetto a comprare un etp o un tracker su un indice ed aspettare che salga. Non è possibile pianificare in maniera precisa i guadagni, ma è garantita la protezione del capitale.

Riassunto dei prodotti disponibili

In conclusione, terminiamo con una tabella riassuntiva dei prodotti e delle loro relative caratteristiche:

Tipo prodottoBarrieraRendimentoProtezione capitale
Cash Collect capitale
condizionatamente protetto
Scadenza
(Europea)
5-15% in funzione del sottostante.NO
Bonus CapContinua
(Americana)
5-15% in funzione del sottostante.NO
Cash Collect capitale
condizionatamente protetto
Maxicedola
Scadenza
(Europea)
5-15% (la maxicedola)
non si considera in quanto
deprezza il prodotto al momento
dello stacco.
NO
Cash Collect 100% protettoassente3-4% in funzione soprattutto
del costo del denaro.
SI
100% protetto con
partecipazione
assentenon definita, previsto rimborso
minimo 100% del capitale.
SI
Riassunto delle caratteristiche dei principali prodotti disponibili.

Domande più comuni su Aspetti Fiscali

Come detto, i Certificates sono in grado di compensare sia mediante cedola che guadagno in conto capitale (Capital gain) qualsiasi tipo di minusvalenza.

  • In assenza di minusvalenze, la tassazione di Cedole e Capital gain è fissata al 26%.
  • Come tutti i prodotti finanziari, si applica l’imposta su titoli e depositi dello 0,2% sul controvalore dell’investimento stesso.