Ecco alcuni consigli per investire rivolti a chi inizia a guadagnare esposizione nei confronti dei mercati finanziari, in modo da conoscere i principali errori che condizionano i rendimenti in un percorso di investimento, in particolare nel mercato azionario.
Sono errori particolarmente comuni ed è quindi molto utile conoscerli per cercare di evitarli.
Ragionare in modo illogico e prendere di conseguenza scelte illogiche, è abbastanza comune nel processo di valutazione di un titolo azionario.
Quando ci troviamo ad avere un investimento che non funziona, poiché partiremo da un livello e non aggiusteremo abbastanza il prezzo con le nuove informazioni, si cade in una vendita ritardata, quando invece un investimento funziona perché ci sono nuove informazioni che fanno crescere il prezzo e noi non le incorporiamo, cadiamo invece in una vendita anticipata.
Un altro discorso è legato alle etichette che diamo ai nostri investimenti.
Questo investimento è per la mia pensione. Questo investimento è per l’acquisto della macchina. Questi soldi sono i miei risparmi che voglio mantenere per il breve periodo, nel caso avessi emergenze e così via. E questo va benissimo. Stiamo dando degli obiettivi ai nostri investimenti.
Tuttavia, questi investimenti non vanno trattati in modo svincolato. Da un punto di vista di ottimizzazione del portafoglio, è importante considerare i vari portafogli tra di loro e come questi portafogli interagiscono.
Attenzione: ciò va comunque in base al proprio profilo di rischio ed in alcune situazioni, essendo il fondo pensione difficilmente svincolabile, potrebbe essere necessario ridurre ulteriormente l’azionario per avere liquidità a breve termine.
“Questa parte di portafoglio è per l’auto, questa parte è la mia pensione eccetera..”: il mental accounting può essere utile nella finanza personale, ma occorre avere un’idea dell’asse complessiva e di come gli strumenti all’interno del portafoglio interagiscono tra di loro.
Avendo portafogli con strumenti diversi, è interessante contribuire in momenti diversi a questi portafogli, per sfruttare la de correlazione di alcuni asset.
Ci sono dei momenti in cui le obbligazioni scendono di più delle azioni o viceversa, le azioni scendono più delle obbligazioni e sfruttare questa cosa per contribuire.
Un altro esempio può essere quello del portafoglio da dividendi, paragonati in maniera diretta ad una rendita, quindi crediamo che per costruirci una rendita ci sia bisogno di dividendi, quindi non considererò tante altre cose, trascurando che il nostro rendimento è costruito dalla crescita del prezzo e dai dividendi.
Se vengo da un periodo di perdite, credo che la mia tolleranza al rischio sia superiore, perché nella mia testa voglio prendermi più rischio per recuperare rapidamente queste perdite. Tuttavia, avendo preso un rischio superiore, sappiamo benissimo che sul breve periodo questo non vuol dire per forza rendimenti superiori, anzi, potrebbe voler dire perdite superiori.
Come esiste il framing, è anche possibile fare reframing:
Un altro errore che si connette, è quello sul mercato azionario americano: il fatto che gli Stati Uniti abbiano avuto rendimenti superiori in passato non vuol dire che abbiano rendimenti superiori in futuro, magari rispetto ai Mercati Emergenti; diverso è il discorso di un investitore specializzato che conosce molto bene un paese o un settore ed uscire dal cerchio di competenze potrebbe essere deleterio.
Inutile dire quindi che non è molto sensato concentrare inutilmente il portafoglio geograficamente o settorialmente, salvo competenze specifiche; per poi cadere nel rischio più grande ovvero quello di costruire portafogli con poche azioni singole, cercando di replicare le gesta di investitori che, a differenza di un investitore al dettaglio in grado solamente di studiare i fondamentali, hanno la facoltà di poter parlare di persona con l’executive ed improntare la propria visione sulla mission aziendale e sugli obiettivi di mercato a breve e lungo termine.