In questa guida, approfondiamo gli ETP, cosa sono e come funzionano, nonché le relative opportunità di investimento che offrono.
Dopo il 2010, sono nate numerose aziende che offrono ETP con l’obiettivo di soddisfare la domanda degli investitori che cercano un accesso comodo a strategie di investimento e trading sofisticate.
Sia per gli investitori istituzionali che al dettaglio, coloro che operano a mercato possono ora beneficiare di strategie sofisticate in passato riservate ai gestori di fondi professionali, come il trading con leva e la vendita allo scoperto, ma anche la semplice replica di un sottostante.
I numerosi ETP disponibili sul mercato, consentono ai soggetti operanti nel mercato, di agire in base alle proprie convinzioni e di ottenere esposizione amplificata in alcuni degli investimenti globali più interessanti di oggi.
Prima ancora di operare, si ricorda che la negoziazione di ETP potrebbe non essere adatta a tutti i tipi di investitori, poiché comporta un elevato grado di rischio. Gli investitori potrebbero perdere l’intero capitale iniziale e dovrebbero operare solo con denaro che possono permettersi di perdere.
Un Echanged Traded Product (ETP) è uno strumento finanziario che fornisce esposizione a un benchmark mirato e si negozia in modo simile alle azioni.
ETP è un termine che include tutte le tipologie di prodotti scambiati in borsa:
Per quanto riguarda il funzionamento di ETP che tracciano un sottostante senza utilizzo di leva, la performance rispecchia il sottostante tracciato al netto delle commissioni di gestione.
Ovviamente, nel caso in cui vengano tracciati asset diversi dal sottostante ma correlati, come ad esempio i relativi futures, sono possibili variazioni di prezzo derivanti dalle aspettative di mercato e dalla necessità di rollare i contratti derivati per continuare a mantenere l’esposizione al sottostante.
Come detto prima, se la leva è ottenuta invece mediante margine o swap mediante un fornitore di indice, oltre ai costi di gestione, occorre tenere conto anche dei costi di finanziamento ed eventualmente dei costi relativi al fornitore dello swap.
Gli ETP a leva, sono strutturati per replicare le performance giornaliere di singole azioni ed ETF. Mirano quindi a moltiplicare le performance dell’asset sottostante per un dato fattore di leva, amplificando di conseguenza eventuali guadagni e perdite (al netto delle commissioni).
Ad esempio, prendiamo un ETP con leva 3x:
Gli ETP short e con leva sono progettati per offrire agli investitori la possibilità di trarre vantaggio sia dalle condizioni di mercato rialziste che ribassiste.
Gli ETP sono strutturati per replicare le performance giornaliere di singole azioni e ETF. Mirano a moltiplicare le performance dell’asset sottostante per un dato fattore di leva, amplificando di conseguenza eventuali guadagni e perdite (al netto delle commissioni), in questo caso in maniera inversa.
Ad esempio, prendiamo un ETP con leva 3x:
Se un ETP si avvale di leva finanziaria gli eventi della giornata influenzano l’esposizione e il fattore di leva, quindi alla fine di ogni giornata il gestore del portafoglio deve riequilibrare l’esposizione per mantenere la stessa leva.
Ciò significa che gli ETP forniscono un fattore di leva “costante” ogni giorno. Tale riequilibratura giornaliera porta a un effetto di capitalizzazione che amplifica guadagni ripetuti ma penalizza le performance durante periodi volatili.
Possiamo quindi enunciare la definizione “accademica” del Compounding Effect:
Supponiamo di avere un asset sottostante con un valore iniziale di 1000 euro:
Quindi, mentre l’asset è aumentato complessivamente del 3,9% nel periodo di tre giorni, l’ETP è aumentato solo del 10,9% (che non è 3 x 3,9% = 11,7%) a causa della capitalizzazione.
Un trend continuo al rialzo è lo scenario più favorevole per un ETP con leva:
Il grafico qui sotto mostra un asset in aumento del 5% ogni giorno per ottenere un guadagno cumulativo del 63% in un periodo di dieci giorni. Senza la capitalizzazione, ci si aspetterebbe che l’ETP con leva 3x fornisca un rendimento tre volte superiore (189%), ma a causa della capitalizzazione, i guadagni realizzati dall’ETP con leva 3x sono significativamente più alti (305%).
In maniera opposta, un asset con trend al ribasso è uno scenario molto svantaggioso per un ETP con leva. Man mano che l’asset sottostante diminuisce, l’ETP con leva raddoppierà o triplicherà la perdita giornaliera (a seconda del fattore di leva).
Il grafico mostra un asset che diminuisce del 5% ogni giorno per un periodo di dieci giorni, arrivando a una diminuzione del 40%. In uno scenario teorico, senza la capitalizzazione, il valore dell’ETP con leva 3x sarebbe sceso a 0. Con la capitalizzazione, tuttavia, il valore dell’ETP con leva 3x è diminuito dell’80% anziché perdere l’intero valore.
Mercato laterale: questa è la situazione più “pericolosa” per gli ETP con leva perché, in generale, quando il valore dell’asset sale e poi scende, l’ETP con leva subirà più perdite rispetto all’asset sottostante.
In generale, maggiore è la volatilità dell’asset sottostante e più a lungo viene detenuto l’ETP, maggiore è la deviazione delle performance tra l’asset sottostante e l’ETP corrispondente.
Il grafico mostra un asset che sale e scende continuamente del 5% in un periodo di dieci giorni. Possiamo notare che mentre l’asset sottostante è in calo solo dell’1% alla fine del periodo, l’ETP con leva 3x è in calo dell’11%. In questo caso, la capitalizzazione aggrava le perdite, poiché senza la capitalizzazione l’ETP con leva 3x sarebbe in calo solo del 3%.
Nel caso di operazioni Long, è chiaro che valgono tutte le considerazioni precedenti per quanto riguarda l’evoluzione del prezzo e che, l’acquisto di un ETP rispetto al diretto sottostante, è interessante quando occorre utilizzare leva senza conti a margine oppure il sottostante diretto è difficilmente negoziabile.
Se in un determinato periodo un investitore si aspetta che il valore di un particolare asset diminuisca, investire in short ETP rappresenterebbe un’operazione di potenziale guadagno, più o meno speculativa a seconda dei casi:
Supponendo che il valore dell’asset sottostante scenda dell’1%, un short ETP fornirebbe un rendimento dell’1%, un double short ETP darebbe un rendimento del 2% e un triple short ETP darebbe un rendimento del 3% sull’importo investito (escludendo costi e commissioni).
Se un investitore si aspetta che un determinato asset subisca una improvvisa diminuzione e non vuole liquidare i propri investimenti a lungo termine, gli short ETP possono fornire la copertura necessaria e compensare eventuali perdite nelle posizioni a lungo termine con il guadagno sugli ETP.
Si ricorda che, se un investitore detiene l’ETP per un periodo più lungo di un giorno, sia i guadagni che le perdite saranno soggetti a capitalizzazione, ciò comporta che le performance degli short ETP non seguiranno più precisamente l’andamento dell’indice di riferimento.
Anche nel caso di ETP Short, l’effetto Compound assume comportamenti che, in alcuni casi, possono far differire la performance percentuale attesa.
Supponiamo che l’asset sottostante abbia un valore iniziale di 100 euro:
Come mostra questo esempio, nel periodo di tre giorni, mentre il valore dell’asset sottostante è diminuito del 5,2%, l’ETP short -1x non è aumentato della stessa percentuale, ma del 4,8%. Questo risultato è dovuto alla capitalizzazione.
In definitiva, la capitalizzazione può creare una disparità tra l’asset sottostante e l’ETP short. Questa disparità cresce con la volatilità di mercato, il fattore di leva e il periodo di detenzione. Questo aspetto va tenuto presente quando tiene gli short ETP per un periodo più lungo di un giorno.
Tuttavia, in caso di sottostante rialzista l’ETP Short riesce parzialmente a proteggersi:
Il grafico mostra un asset che aumenta continuamente del 5% in un periodo di dieci giorni. Al giorno 10, l’asset sottostante è aumentato del 63%, mentre l’ETP short -1x è in ribasso solo del 40%, anziché del +63%, a causa della capitalizzazione.
Un trend discendente prolungato è il più vantaggioso per gli short ETP rispetto a effettuare effettivamente una “vendita allo scoperto” di un asset.
Esempio: Il grafico illustra una situazione in cui l’asset sottostante diminuisce del 5% ogni giorno in un periodo di dieci giorni, con una diminuzione totale del 40% alla fine del decimo giorno. Allo stesso tempo, l’ETP short -1x è aumentato del 63% (significativamente più del 40% di aumento previsto senza capitalizzazione).
Mercato laterale: un asset che si muove continuamente al rialzo e al ribasso crea uno scenario sfavorevole per gli short ETP, poiché gli short ETP generalmente subiranno gli effetti negativi della capitalizzazione: con ogni guadagno, la perdita consecutiva si applica a un valore più elevato e, dopo ogni perdita, il guadagno si applica a un valore ETP più basso. Nel corso di un periodo prolungato, ciò può causare una divergenza nei risultati tra l’asset sottostante e l’ETP short -1x.
Esempio: Il grafico rappresenta un asset che aumenta e diminuisce continuamente del 5% in un periodo di dieci giorni. Alla fine del decimo giorno, il valore dell’asset ha una perdita cumulativa dell’1% rispetto al primo giorno. In questo caso, ci si aspetterebbe che l’ETP short -1x sia aumentato dell’1%, ma a causa della capitalizzazione l’ETP è anch’esso in ribasso dell’1% rispetto al primo giorno.
Di seguito, una tabella con i possibili orizzonti temporali su operatività.
Daytrading | Swing trading | Direzionalità |
Esposizione premarket | Event driven | Settorialità/Trend macro |
Esposizione alla volatilità | Strategie long/short | Hedge di portafoglio |
<1 Giorno | 2-5 Giorni | >5 Giorni |
Come fanno gli ETP a seguire le azioni e gli ETF statunitensi durante le ore di negoziazione europee?
Qual è il costo totale giornaliero di detenzione degli ETP?
La maggior parte degli ETP, non investono in derivati over-the-counter (OTC) come swap o forwards. Il ricavato dall’emissione dell’ETP e il prestito di margine sono utilizzati in modo che ciascun ETP sia completamente coperto.
Questo ovviamente introduce dei costi relativi al finanziamento, da approfondire necessariamente nel documento KID di ogni singolo strumento.
Per quanto riguarda l’intero universo investibile, vi sono numerosi emittenti, divisi per principali prodotti disponibili.
Ad esempio, numerosi ETP sono disponibili per ottenere esposizione nelle Crypto, tra cui:
In alternativa, esistono prodotti già diversificati che, tuttavia, non raggiungono gli stessi AUM che ottengono i prodotti su singolo sottostante:
Per quanto riguarda le cedole, non esistono sul mercato ETP che distribuiscono cedole, in quanto sono costruiti su indici TR (Total Return) ad accumulazione per operare su orizzonti temporali brevi.