Investire in liquidità: Attenzione negli Investimenti a lungo termine

Investire in liquidità con il costo elevato del denaro, può essere una scelta interessante, ma nel lungo termine diminuisce sensibilmente i rendimenti. In questo articolo ne approfondiremo il motivo.

In questo periodo, investire in liquidità è una soluzione in grado di generare rendimenti nell’ordine del 4%, più di qualcuno è distolto dall’investire in azioni ed obbligazioni. Gli investimenti cash/deposito danno sensazione di sicurezza per via del valore nominale che resta stabile, ma, paradossalmente è abbastanza rischioso per gli investitori a lungo termine.

Storicamente, nel lungo termine, è molto più probabile che perda potere d’acquisto un investitore focalizzato su strumenti di deposito rispetto alle azioni e alle obbligazioni. I rendimenti reali sulle azioni e sulle obbligazioni sono storicamente stati più elevati a livelli più alti dei tassi di interesse reali, rendendo il denaro liquido un investimento a lungo termine relativamente scadente, persino quando i tassi di interesse sono elevati.

Premessa su breve termine e pianificazione del flusso di cassa

Il discorso dell’intero articolo ha ovviamente senso per le somme di denaro che si è disposti ad investire per il lungo termine. Mantenere del denaro liquido da parte in un fondo di emergenza è sempre una buona idea, e tale denaro non dovrebbe essere conservato in asset volatili in quanto deve essere pronto ad essere smobilizzato nel breve termine.

Aumento di offerta sugli investimenti della liquidità e correlazione con i tassi.

I conti di deposito ad alto interesse attualmente disponibili per gli investitori al dettaglio pagano un 4/5% di interesse annuo. Con questi tassi, le azioni e le obbligazioni potrebbero sembrare perdere parte del loro splendore come investimenti a lungo termine.

  • È ben documentato che l’esposizione degli investitori ad attività rischiose (azioni ed obbligazioni) è sensibile ai tassi di interesse. Quando i tassi di interesse sono bassi, gli investitori cercano rendimenti e attività più rischiose, mentre con i tassi di interesse alti, riducono la propria esposizione.
  • Gli investimenti cash sono sicuri ogni giorno in quanto possono essere smobilizzati in qualsiasi momento senza beccarsi la volatilità di azioni ed obbligazioni.

Sommariamente, gli investitori sono sempre preoccupati per il prossimo crollo del mercato, probabilmente più di quanto dovrebbero essere, e questo si traduce in una ridotta esposizione ad asset rischiosi come azionario ed obbligazionario.

Rischio e volatilità

Approfondiamo ora alcuni concetti riguardanti rischio e volatilità che, a seconda del proprio orizzonte temporale di investimento, vengono sopravvalutati o sottovalutati.

Non sempre il rischio è negativo negli investimenti

Gli asset rischiosi sono effettivamente tali in caso di disinvestimento in periodi poco favorevoli, ma il rischio non è sempre una cosa negativa negli investimenti. La maggior parte degli investitori considera la liquidità o i titoli di Stato a breve termine come asset privi di rischio nella gestione dei propri portafogli, ma questo è applicabile solo a un investitore a breve termine, in quanto nel lungo termine sono gli asset più rischiosi ad avere la meglio, subendo una diminuzione del rischio.

  • La prima cosa da capire sui rendimenti di titoli a breve termine e conti deposito è che, sebbene il valore dell’investimento sia stabile, il rendimento atteso è imprevedibile. L’attuale rendimento della liquidità è decisamente interessante, ma il rapporto tra l’attuale rendimento della liquidità a breve termine e il rendimento della liquidità a lungo termine è, nella migliore delle ipotesi, molto instabile, è sufficiente un piccolo calo dei tassi di interesse per osservarlo.
  • Su base delle precedenti considerazioni, un rendimento in contanti del 4% oggi non significa un rendimento in contanti del 4% domani, ciò crea problemi per chi investe nel lungo termine.

La volatilità a breve è rischiosa per chi investe a breve

Sembra un gioco di parole, tuttavia la volatilità a breve termine è molto importante per gli investitori a breve termine. Se uno strumento da smobilizzare a breve si deprezza, potresti non essere in grado di disporre della somma pianificata da utilizzare una volta disinvestita. Per questo motivo, se il breve termine è un obbligo per ottemperare ai propri obblighi finanziari, è decisamente meglio un interesse più basso in investimenti meno rischiosi.

  • Volatilità e rendimenti attesi: un calo del valore di un portafoglio a lungo termine compensato da un aumento del rendimento atteso del portafoglio è in realtà irrilevante per un investitore a lungo termine, anzi, questo crea ulteriori occasioni di investimento.
  • L’attività priva di rischio per un investitore a lungo termine non è la liquidità. È un’obbligazione indicizzata all’inflazione. In termini semplici, quando blocchi il pagamento delle cedole future sulla tua obbligazione, non ti preoccupi veramente del prezzo della tua obbligazione nel frattempo, poiché un calo dei prezzi è compensato da un aumento del rendimento atteso.
  • I pagamenti delle cedole possono essere ricevuti e spesi anche a fronte di cali sensibili del sottostante. Ora, ciò che è interessante è che i prezzi delle obbligazioni indicizzate all’inflazione a lungo termine possono essere estremamente volatili, come abbiamo visto nel 2022. Quindi un investitore a breve termine probabilmente li definirebbe rischiosi.

In tutto ciò, non abbiamo ancora detto che il cash o un investimento simile al cash non cambia prezzo in risposta alle variazioni dei tassi di interesse. Il suo valore nominale è molto stabile giorno dopo giorno. Sebbene questo sia interessante per il breve termine, tutto ciò lascia gli investitori a lungo termine esposti al rischio di calo dei rendimenti attesi.

Rendimenti attesi: Azioni vs Obbligazioni vs Cash

I rendimenti attesi contano molto per gli investitori a lungo termine poiché fanno affidamento sui propri asset per generare rendimenti in un lontano futuro. Se occorre allocare 50.000 euro per i prossimi 30 anni e si acquista un’obbligazione trentennale, ci si può ritenere “sistemati” anche se i tassi di interesse scendono. Ma se si acquista un’obbligazione al 4% a un anno e poi i tassi di interesse scendono, diciamo, al 3%, si perde l’occasione di aver potuto rivalutare quella cifra per altri 29 anni ad un tasso molto più alto.

  • Se i rendimenti attesi diminuiscono, le obbligazioni a lungo termine proteggono la capacità di acquisto mentre la liquidità non offre tale protezione.
  • In questo senso, le azioni sono un po’ come le obbligazioni. Quando i loro prezzi scendono, i loro rendimenti attesi aumentano.

Quando i rendimenti attesi diminuiscono, i prezzi delle attività a lungo termine, come quelli delle azioni e delle obbligazioni a lungo termine, tenderanno ad aumentare, compensando gli effetti dei minori rendimenti attesi per gli investitori a lungo termine.

Si deduce che la liquidità ha anche rendimenti attesi inferiori rispetto ad azioni e obbligazioni nella maggior parte dei contesti, poiché la liquidità non comporta un premio di rischio.

Anche le azioni rendono di più con i tassi alti?

Abbiamo detto che azioni e obbligazioni guadagnino un premio superiore al rendimento della liquidità per compensare gli investitori per l’assunzione del rischio, ma non abbiamo ancora indagato su cosa accada con i tassi in rialzo.

  • Quando i tassi di interesse aumentano, aumentano anche i rendimenti attesi su azioni e obbligazioni. E questo è esattamente ciò che si apprezza nelle serie storiche. In un campione globale di paesi con una storia continua a partire dal 1900, i rendimenti quinquennali di azioni e obbligazioni, ordinati in base ai tassi di interesse reali iniziali, aumentano con tassi di interesse iniziali più elevati.
  • Ciò suggerisce che, come previsto dalla teoria, i premi di rischio per azioni e obbligazioni rispetto alla liquidità sono persistenti anche a tassi di interesse più elevati.

Con tassi elevati, il mercato può sicuramente sperimentare correzioni ed ancor peggio recessioni, ma non è possibile dimostrare che il bottom avvenga in concomitanza esatta con il taglio dei tassi.

L’unico meccanismo per adeguarsi detenendo Cash

Se si detengono investimenti a brevissimo termine o soldi in conto deposito, non vi sono effettive strategie di investimento applicabili, se non quello di risparmiare maggiormente quando il proprio potere d’acquisto cala e viceversa. Decisamente poco efficiente rispetto ad una pianificazione a lungo termine.

  • In un ampio campione di 38 mercati sviluppati dal 1890 al 2019, la probabilità di perdita reale a 30 anni per i titoli di Stato è del 37% rispetto al 27% per le obbligazioni intermedie, al 13% per le azioni nazionali e al 4% per le azioni internazionali.
  • Non solo la probabilità di perdita è stata maggiore, ma anche la sua entità. È importante sottolineare che questo è vero solo su orizzonti più lunghi. A breve termine, come ci si aspetterebbe, il contante è stato più sicuro di azioni e obbligazioni.
  • Come menzionato prima, attenzione a stare liquidi aspettando correzioni e crolli: quando abbiamo considerato l’idea di acquistare durante la fase di ribasso, rimanendo liquidi fino ad un calo del mercato del 10 o 20% e poi investendo in azioni, l’acquisto è una semplice somma forfettaria che non sarà mai in grado di intercettare il bottom di mercato reale.

Sulle basi di quanto approfondito, gli studi lasciano intendere che, malgrado i tassi alti, azioni ed obbligazioni abbiano comunque rendimenti attesi più elevati rispetto alla liquidità. I rendimenti monetari sono attualmente elevati e potenzialmente invogliano gli investitori a lungo termine a detenere liquidità anziché investire in azioni e obbligazioni e ciò fa “rumore” rispetto ad un ambiente con tassi bassi dove si investe in asset più volatili senza rischiarci troppo. (Anche senza inflazione, percepire un misero 1/2% annuo sarebbe considerato psicologicamente avvilente dalla maggior parte degli investitori).

Conclusione definitiva

  • Essendo i tassi di interesse imprevedibili, il rendimento atteso della liquidità è imprevedibile e la liquidità non offre una copertura contro il calo dei rendimenti attesi, il che può essere sostanzialmente dannoso per gli investitori a lungo termine.
  • La liquidità ha inoltre rendimenti attesi inferiori rispetto ad azioni e obbligazioni in tutti gli ambienti di tassi di interesse ed è molto più probabile che perda potere d’acquisto nel lungo periodo.

Insomma, detenere liquidità può essere davvero una sensazione positiva, e anche meglio al 4%, ma gli investitori a lungo termine probabilmente si troveranno meglio in azioni e obbligazioni nel lungo periodo.