In questo articolo confrontiamo l’esposizione obbligazionaria fatta cercando i migliori etf obbligazionari rispetto alle obbligazioni singole, in particolare in caso di ribasso dei tassi.
Dopo aver trattato le obbligazioni singole a lunga scadenza in ottica di guadagni in caso di futuro taglio dei tassi da parte delle banche centrali, ci occupiamo di valutare un’esposizione sempre nel mercato obbligazionario ma questa volta effettuata tramite ETF/Fondi obbligazionari.
Non prima però, come di consueto, di fare i doverosi approfondimenti macroeconomici.
Ricordiamo che, in caso di obiettivi più a breve termine ed avversità al rischio, si possono usare obbligazioni singole con scadenza breve oppure, pur essendo un prodotti particolarmente recenti, gli ETF Obbligazionari a Scadenza.
Nel primo agosto, Fitch ha tagliato il rating creditizio del debito statunitense Da AAA ad AA+.
La dinamica del down-grade dei debiti sovrani in relazione al PIL è tuttavia tipica di tutti i paesi sviluppati che, ove non riescono ad incrementare il PIL in maniera sostenuta, hanno problemi a tenere basso il rapporto Deficit/PIL, appunto.
Rapportato ad altri paesi, l’affidabilità creditizia degli stati uniti resta comunque la più alta al mondo e l’investimento in Treasuries non dovrebbe quindi rappresentare un problema.
Abbiamo parlato precedentemente del ribasso dei tassi in caso di obbligazioni singole, ora ci concentriamo su indici ed aggregati e quindi focalizzandoci sull’acquisto di ETF.
Come abbiamo spiegato anche in articoli precedenti, l’opportunità generazionale sull’acquisto di Treasuries è molto interessante in quanto è visibile sia nei T-Bills che nei Notes.
Questo ragionamento è il medesimo anche sulla scia di altre banche centrali di paesi sviluppati, disponendo di politiche monetarie molto simili, come la BCE ad esempio.
La pressione sui rendimenti è in realtà dovuta anche al fatto che le banche centrali, negli ultimi periodi, hanno cessato di mettere a bilancio obbligazioni, causandone di fatto l’aumento dei rendimenti.
Sul sentiment degli investitori e dei movimenti passati, l’attesa è che, come di consueto, il ciclo di rialzo dei tassi termini con un pivot ed una conseguente discesa.
Passiamo agli ETF che potrebbero prestarsi bene ad un posizionamento ribassista sui tassi (e quindi obbligazionario a lunga scadenza).
Ovviamente un posizionamento simile si basa sull’osservazione dei dati storici che dimostrano come le economie, nel medio lungo termine, non siano in grado di sopportare tassi particolarmente elevati.
Mettendo però in conto la possibilità di un cambio di paradigma, è bene non sovraesporsi in quanto, pur beneficiando di cedole interessanti durante il periodo di detenzione dello strumento (se a distribuzione), potrebbe essere necessario aspettare parecchio tempo per una risalita dei prezzi e potrebbe occorrere ulteriore liquidità per mediare il prezzo medio di acquisto.