In questo articolo approfondiremo la gestione delle posizioni in perdita, in particolare quando si tratta di Certificati di Investimento mediante tecnica di affiancamento.
Quando un sottostante è in sofferenza e si ritiene possa essere in grado di riprendersi se non nel breve, almeno nel medio periodo, è possibile applicare una tecnica specifica di affiancamento per poter cercare di recuperare delle perdite:
Ovviamente, può verificarsi anche lo scenario più sfavorevole ovvero un deprezzamento cosi importante del sottostante da portare in perdita anche le nuove posizioni ed è bene dunque fare una valutazione del rischio, sia dal punto di vista del sottostante ed i relativi strumenti finanziari detenuti, sia riguardo la propria propensione al rischio.
Ipotizziamo di avere in portafoglio un certificato su un titolo che attualmente si trova in perdita.
Come abbiamo visto, il nostro caso “ideale” è quello di riuscire a rientrare sopra barriera sulle posizioni vecchie e di avere anche le cedole delle nuove posizioni, tuttavia, anche non riuscire a rientrare a barriera nelle vecchie posizioni, se le nuove posizioni non vengono toccate da scenari particolarmente negativi, il flusso cedolare “ammorbidisce” le perdite e quindi, nel complesso, l’affiancamento è sempre convenuto.
Ciò che non vogliamo è che anche i nuovi prodotti vadano a livello barriera ed a tal proposito è necessario ragionare principalmente su 3 fattori:
Il timing di acquisto è un fattore che si introduce in maniera molto importante quando si parla di certificati anziché di azioni singole, questo perché bisogna sfruttare al massimo la protezione offerta dalla barriera capitale:
Insomma, se nelle azioni singole si è soliti mediare già ad un -10%, in un investimento in Certificati non conviene mediare per perdite inferiori al 40%, pena la probabilità più alta di subire più eventi barriera contemporaneamente, anche su prodotti affiancati successivamente.
Quindi, oltre a investire troppo presto, vi è il rischio di sbagliare il sottostante su cui fare questo tipo di operazioni.
Un altro fattore importante è il prezzo del sottostante, in particolare il monitoraggio di minimi e massimi storici, questo per evitare di acquistare prodotti che abbiano livelli barriera su dei livelli statisticamente sfavorevoli osservando lo storico dei prezzi.
Ovviamente, è bene ricordare che le performance passate non sono una garanzia di quelle future, tuttavia, per aziende con buoni fondamentali e a medio-alta capitalizzazione, osservare i minimi ed i massimi storici può dare sicuramente un vantaggio statistico rispetto ad aziende sconosciute e cui fondamentali non navigano in acque particolarmente chiare.
Insomma, come in tutti gli ambiti della finanza non esistono pasti gratis ed occorre quindi valutare bene se la propria strategia di investimento consente di esporsi a rischi maggiori a fronte di potenziali rendimenti superiori.