Recuperare Certificati di Investimento in Perdita: Conviene?

In questo articolo approfondiremo la gestione delle posizioni in perdita, in particolare quando si tratta di Certificati di Investimento mediante tecnica di affiancamento.

Introduzione alla Tecnica di Affiancamento

Quando un sottostante è in sofferenza e si ritiene possa essere in grado di riprendersi se non nel breve, almeno nel medio periodo, è possibile applicare una tecnica specifica di affiancamento per poter cercare di recuperare delle perdite:

  • Affianco alla posizione in perdita, si costruisce una nuova posizione su un certificato di nuova emissione sul medesimo sottostante con barriere basse, struttura difensiva ma soprattutto alto flusso cedolare.
  • Se il sottostante non recupera ma la performance laterale o negativa non incontra la barriera del nuovo strumento, il flusso cedolare della nuova posizione copre le perdite della vecchia posizione.
  • Se invece il sottostante dovesse risalire, il recupero sarebbe molto più rapido, raggiungendo inoltre, se presente l’opzione call sul nuovo certificato, il suo rimborso anticipato.

Ovviamente, può verificarsi anche lo scenario più sfavorevole ovvero un deprezzamento cosi importante del sottostante da portare in perdita anche le nuove posizioni ed è bene dunque fare una valutazione del rischio, sia dal punto di vista del sottostante ed i relativi strumenti finanziari detenuti, sia riguardo la propria propensione al rischio.

Quando è utile utilizzare la Tecnica di Affiancamento?

Ipotizziamo di avere in portafoglio un certificato su un titolo che attualmente si trova in perdita.

  • Si affianca uno o più certificati di nuova emissione con barriere basse ma soprattutto con flusso cedolare elevato, in questo modo il flusso cedolare aiuta a recuperare la posizione in perdita.
  • In base alla personale strategia di investimento, può capitare di avere anche più di uno strumento in perdita su un determinato sottostante, specialmente se si è già tentato precedentemente di eseguire degli affiancamenti; ma allo stesso modo, è costruibile anche successivamente una strategia su uno o più certificati sullo stesso sottostante, in base alla propria gestione del rischio ma soprattutto conoscendo molto bene il sottostante (tema che approfondiremo a breve in modo molto più chiaro).

Come abbiamo visto, il nostro caso “ideale” è quello di riuscire a rientrare sopra barriera sulle posizioni vecchie e di avere anche le cedole delle nuove posizioni, tuttavia, anche non riuscire a rientrare a barriera nelle vecchie posizioni, se le nuove posizioni non vengono toccate da scenari particolarmente negativi, il flusso cedolare “ammorbidisce” le perdite e quindi, nel complesso, l’affiancamento è sempre convenuto.

Ciò che non vogliamo è che anche i nuovi prodotti vadano a livello barriera ed a tal proposito è necessario ragionare principalmente su 3 fattori:

  • Timing di Acquisto
  • Robustezza del Certificato
  • Caratteristiche ideali del Sottostante
  • Monitoraggio dei Minimi Storici

Timing di acquisto

Il timing di acquisto è un fattore che si introduce in maniera molto importante quando si parla di certificati anziché di azioni singole, questo perché bisogna sfruttare al massimo la protezione offerta dalla barriera capitale:

  • In generale, è sempre conveniente attendere che la posizione in perdita subisca un deprezzamento considerevole, visto che vi è una protezione capitale valida per un’escursione di prezzo molto ampia (generalmente il 40/50% della prezzo iniziale del sottostante).
  • Avere pazienza sul deprezzamento del sottostante permette di acquistare prodotti con nuovi collocamenti che hanno barriere molto profonde, diminuendo la possibilità che quest’ultimi subiscano deprezzamenti.

Insomma, se nelle azioni singole si è soliti mediare già ad un -10%, in un investimento in Certificati non conviene mediare per perdite inferiori al 40%, pena la probabilità più alta di subire più eventi barriera contemporaneamente, anche su prodotti affiancati successivamente.

Robustezza del Certificato

  • Un altro errore che si fa spesso quando si applica una tecnica di questo tipo è investire su una struttura non protettiva:
  • L’acquisto di prodotti con premi fissi aiuta a garantire la certezza del flusso cedolare e della buona riuscita dell’affiancamento.

Caratteristiche ideali del Sottostante

Quindi, oltre a investire troppo presto, vi è il rischio di sbagliare il sottostante su cui fare questo tipo di operazioni.

  • Affinché l’affiancamento sia efficace occorre che il sottostante sia volatile in quel particolare momento di mercato, in quanto il premio pagato è correlato alla volatilità.
  • Risulta quindi buona norma stare alla larga da tutte quelle società che hanno subito deprezzamenti molto forti e progressivi che si trovano a livelli molto lontani dai massimi storici, magari anche per via del deterioramento dei fondamentali, in quanto il premio sarebbe troppo basso rispetto al rischio finanziario preso.

Monitoraggio dei Minimi Storici

Un altro fattore importante è il prezzo del sottostante, in particolare il monitoraggio di minimi e massimi storici, questo per evitare di acquistare prodotti che abbiano livelli barriera su dei livelli statisticamente sfavorevoli osservando lo storico dei prezzi.

Ovviamente, è bene ricordare che le performance passate non sono una garanzia di quelle future, tuttavia, per aziende con buoni fondamentali e a medio-alta capitalizzazione, osservare i minimi ed i massimi storici può dare sicuramente un vantaggio statistico rispetto ad aziende sconosciute e cui fondamentali non navigano in acque particolarmente chiare.

Insomma, come in tutti gli ambiti della finanza non esistono pasti gratis ed occorre quindi valutare bene se la propria strategia di investimento consente di esporsi a rischi maggiori a fronte di potenziali rendimenti superiori.