CFD vs Futures: Cosa conviene?

Il dibattito CFD vs Futures è spesso a favore dei CFD se si parla di lotti minimi e dimensioni contratti, tuttavia restano ulteriori importanti considerazioni da fare.

Nel mondo dei derivati e dell’operatività di breve termine, vige il continuo dibattito tra l’utilizzo di CFD o di Futures. In generale, vi sono numerosi broker CFD che non sono telematicamente collegati al mercato dei futures e che quindi incoraggiano pienamente all’esclusivo utilizzo di CFD.

In realtà, come vedremo, un broker in grado di offrire sia futures che CFD è spesso il più completo in termini di potenzialità poiché, pur essendo entrambi strumenti che replicano un sottostante, ci sono punti di forza e punti deboli per ognuno di loro.

Addentriamoci quindi in questo confronto approfondendo la scelta tra cfd vs futures.

Principale differenza tra CFD e Futures

Le parti sicuramente più interessanti da valutare sono le seguenti:

  • Margine minimo richiesto per operare.
  • Stop loss in relazione al margine. Più è simile al margine, più è difficile che la posizione venga chiusa in relazione al margine utilizzato, essendo quindi di aiuto.
  • Commissioni di acquisto. Su futures sono previste commissioni di acquisto e di vendita, a fronte però di uno spread denaro-lettera trascurabile.
  • Spread Denaro/Lettera. I CFD, pur non avendo commissioni di acquisto, hanno uno spread denaro lettera che può essere svantaggioso per volumi di acquisto elevati.
  • Costi di mantenimento della posizione. Solitamente nulli per i futures, possono diventare penalizzanti per i CFD.

Lo stop loss non può essere mai ovviamente superiore al margine in quanto si perderebbe più capitale del previsto. Questo non è possibile per la clientela al dettaglio che è tutelata dalla direttiva ESMA, ma, anche per la clientela professionale (che non ha protezione da saldo negativo), non è comunque cosi desiderato (da parte dei broker), permettere un’operatività senza stop che può generare saldo negativo, come vediamo più avanti. In generale, visti i requisiti patrimoniali, di conoscenza ed operativi molto ristretti, supponiamo che i lettori non facciano parte della clientela professionale, che ricordiamo, è una vera e propria operatività autorizzata e non auto attribuita (anche chi vive di trading, salvo quando espressamente richiesto ed ottenuto, non appartiene alla clientela professionale secondo ESMA).

Infine, per fare il confronto, utilizzeremo Fineco che è uno dei broker maggiormente più utilizzati dalla clientela italiana e che offre entrambi gli strumenti, con condizioni particolarmente chiari e trasparenti sui cfd, in particolare sui costi di mantenimento della posizione, cosa non sempre molto chiara su altri broker.

Ci focalizzeremo in particolare sui mercati americani, che sono i principali mercati di riferimento per quanto riguarda l’operatività di futures e cfd su indici.

Precisiamo inoltre che i cfd sono quotati in euro a differenza dei futures, ma ricordiamo che l’esposizione al cambio è presente anche su prodotti quotati in euro, questo perché il sottostante ha una valuta di riferimento diversa dall’euro.

Aggiungiamo inoltre che “Intraday” sono le posizioni tenute per un solo giorno di negoziazione e chiuse automaticamente a fine seduta, “Overnight” (sinonimo di “Multiday”), sono le posizioni aperte per più di un giorno.

CFD Fineco vs Futures: margine richiesto e Leva offerta

Su futures intraday, si può operare dal 1% di margine al 6,5% di margine e sono presenti degli stop loss specifici in base al margine utilizzato. Come è possibile notare, è disponibile 1% di margine intraday anche per la clientela al dettaglio.

[Per approfondimenti su CFD Fineco: Guida ai CFD Fineco].

Margine1%2,5%3%3,5%4%4,5%5%5,5%6%6,5%
Stop Loss0,5%1%1,5%2%2,5%3%3,5%4%4,5%5%
Futures Intraday

Il discorso è analogo ai futures multiday, dove si opera dal 7% fino al 30% di margine, con relativo stop loss fissato in base al margine.

Margine7%8%9%10%11%12%13%14%15%16%17%18%
Stop Loss2%3%4%5%6%7%8%9%10%11%12%13%
Futures Multiday parte 1

Margine19%20%21%22%23%24%25%26%27%28%29%30%
Stop Loss14%15%16%17%18%19%20%21%22%23%24%25%
Futures Multiday parte 2

Vediamo ora l’offerta sui CFD intraday. Come è possibile notare più in basso, fino al 4% di margine, bisogna essere clientela professionale e quindi, per operare con margine inferiore senza essere cliente professionale, la strada più rapida è quella dei futures.

Vediamo inoltre che lo stop loss è più ristretto se confrontato con quanto applicato sui futures e sulla stessa percentuale di margine. Anche in questo caso, i futures sembrano essere più vantaggiosi.

Margine1% pro2% pro3% pro4% pro5%6%7%8%9%10%11%12%
Stop Loss0,5%1%1,5%2%2,5%3%3,5%4%4,5%5%5,5%6%
CFD Intraday

Occupiamoci invece dei CFD Multiday. Nel caso dei CFD Multiday, conviene usarli per il 7-8-9% di margine in quanto hanno stop loss meno severo rispetto ai Futures Multiday. Dal il 10% di margine, tornano ad essere alla pari, mentre per margini più larghi, le condizioni di stop loss sono più convenienti se si scelgono il futures.

Margine5%6%7%8%9%10%15%20%25%30%35%
Stop Loss2,5%3%3,5%4%4,5%5%7,5%10%12,5%15%17,5%
CFD Multiday
Margine40%45%50%60%70%80%90%100%
Stop Loss20%22,5%25%30%35%40%45%50%
CFD Multiday

Controvalore dell’operazione

Gran parte dei cfd offerti dai broker hanno controvalore non eccessivamente grande da rappresentare un problema per chi opera con piccoli capitali, tuttavia, alcuni prodotti volti a ridurre lo spread (super cfd), sono molto convenienti ma hanno controvalore di operazione molto alto e quindi sono pochi adatti a chi non ha capitali veramente alti.

I future quotati su CME ed in generale sui mercati americani, sono disponibili anche con dicitura “MINI”+Sottostante e “MICROMINI”+Sottostante.

Inutile dire che, considerato che MICROMINISP500 ha un controvalore di 22mila dollari e MICROMININASDAQ ha un controvalore pari a 30mila dollari, non è necessario spostarsi su futures che hanno controvalore più elevato in quanto già queste cifre sono abbastanza importanti per l’investitore medio.

Commissioni futures Fineco

Il contratto future MICROMINISP500 ha uno spread pari a 0,25 un controvalore pari a 22mila dollari (moltiplicatore pari a 5). Per ordine, sono quindi dovuti 1,25 dollari di spread.

Le commissioni sono molto basse e sono di 1,25 dollari per lotto, ovvero sui 22 mila dollari circa (è una casualità il fatto che corrispondi allo spread applicato). Rivendendo, occorrono altri 1,25 dollari, ovviamente.

Per quanto riguarda i cfd, esclusi i broker che negoziano cfd quotati su una borsa esterna, quelli che vengono negoziati internamente (come Fineco), non prevedono commissioni di negoziazione, ma solo spread denaro lettera.

Nel caso di un cfd su sp500, lo spread denaro lettera per un contratto dal valore di circa 4500 dollari è pari a 6. Ciò comporta che su 5 contratti dal valore di circa 22mila dollari, ovvero pari ad un contratto MICROMINISP500, se ne pagano ben 20 di spread.

Il super cfd ha uno spread pari a 3, ma l’ordine minimo ha un controvalore di oltre 220mila dollari ed è difficilmente applicabile salvo grandi patrimoni, per cui non è stato preso in considerazione.

Possiamo quindi affermare che il CFD è più caro rispetto al future, ma permette di eseguire operazioni più piccole. Se si apre una posizione con il CFD perché occorre iniziare con un piccolo importo ma occorre poi incrementare, potrebbe essere un’idea ridurre le commissioni incrementando direttamente con un future sullo stesso sottostante anziché comprare ulteriori CFD.

Costi e finanziamento di overnight

I futures non applicano Costi Overnight, mentre i CFD possono applicare costi di mantenimento della posizione, ma solitamente, tra cui il finanziamento di overnight (se il cfd è detenuto per più di un giorno stesso).

Il costo principale è l’interesse sul finanziamento fornito (differenza tra il valore della posizione ed il margine versato). L’interesse è pari a EURIBOR + spread (deciso dalla banca).

  • Posizioni Long su CFD con sottostante obbligazioni, indici, materie prime, criptovalute: addebito Euribor 1m 360  + 2,95%
  • Posizioni Long su CFD con sottostante azioni: addebito Euribor 1m 360 + 5,95%

Ci sono tuttavia delle occasioni positive in cui l’interesse ci viene accreditato, ovvero sulle posizioni short.

  • Posizioni Short su CFD con sottostante obbligazioni indici e materie prime, criptovalute: accredito Euribor 1m 360 – 2,95%

Ovviamente, Euribor deve essere superiore a 2,95% per poter ricevere accrediti.

Lo short su azioni (non trattato in questo articolo ma riportiamo per completezza, non prevede accrediti)

  • Posizioni Short su CFD con sottostante azioni: addebito 5,95%

Accredito dividendi, posizioni Long e Short

I futures percepiscono i dividendi senza distribuirli mentre i cfd, solitamente, li distribuiscono. Allo stesso modo, in caso di posizioni short, i futures subiscono l’addebito del dividendo, pur non essendo visibile, mentre il CFD comporta l’addebito del dividendo sul conto, che andremo a pagare noi stessi.

Non vi è differenza in termini di spesa, cambia solo il fatto che su un CFD il fenomeno è maggiormente visibile (staccando i dividendi su long la posizione, quest’ultima perde leggermente, viceversa short in cui si apprezza leggermente), ma le cifre accreditate o addebitate rendono la variazione identica ad un future (che opera ad accumulazione).

Lo stesso discorso dei futures si applica ad alcuni Certificati a Leva costruiti su un indice di tipo Total Return, come i seguenti Certificati a Leva Fissa Giornaliera.

Analisi dei volumi

I broker di CFD regolamentati replicano in maniera molto fedele i sottostanti ed un approccio di analisi tecnica non riscontra differenze operative tra CFD e sottostante (future su indice in questo caso).

Tuttavia, i volumi dei CFD sono diversi dai volumi del mercato sottostante. Se si intende fare trading con analisi volumetrica usando come strumento i CFD, è necessario attenersi ai volumi del mercato dei futures e non a quello dei CFD, nell’ambito dell’analisi volumetrica. Tuttavia, l’osservazione si riferisce all’analisi e non all’operatività stessa. Se si studia l’orderflow sui futures, nessuno vieta comunque di operare su CFD.

Etf vs Cfd

Piccola parentesi: alcuni broker permettono anche di utilizzare la marginazione sugli etf, tuttavia ci siamo concentrati solo su futures e cfd in quanto gli orari di negoziazione più estesi, la liquidità (in particolare sui futures) e l’efficienza fiscale (a differenza degli etf che non compensano minus), non rendono attualmente appetibile la marginazione su etf rispetto agli altri 2 prodotti.

Siccome gran parte della clientela al dettaglio ha delle minus da recuperare, per operazioni di breve termine è meglio guardare verso strumenti più efficienti a livello fiscale.

  • Esistono comunque delle soluzioni interessanti per poter applicare a margine su etf con margini interessanti ottenendo una leva considerevole, ad esempio la marginazione fineco e la super leva fineco, che altro non è che una posizione con leva molto alta mediante margine richiesto molto ridotto.
  • Le considerazioni sullo stop loss sono le medesime fatte precedentemente, ovvero è presente uno stop loss imposto dal broker per evitare di perdere una somma di denaro superiore al margine.

Osservazioni e conclusioni finali

Mediante i cfd è possibile muovere posizioni molto piccole ed avere su alcune percentuali di margine scelto gli stop più “convenienti” rispetto ai futures (ma non in tutte le percentuali di margine disponibili). Le commissioni, per quanto leggermente più alte sui cfd, non sono proibitive su piccoli tagli.

I cfd consentono di variare in maniera molto flessibile il margine e questo aiuta a poter variare in maniera dinamica la leva di portafoglio ed a ridurre i costi di finanziamento overnight, magari chiudendo altre posizioni a fine giornata, avendo quindi più liquidità da mettere nei margini delle posizioni da mantenere overnight.

Il tasso di finanziamento è una variabile da non sottovalutare ma, nel caso di short su indici, percepire importi positivi, guadagnando di fatto sulla propria liquidità, potrebbe essere allettante.

Gli importi percepiti, possono mitigare l’addebito dei dividendi su posizioni short e, lo stacco del dividendo dall’indice short, apprezza ulteriormente la posizione in portafoglio, aumentando statisticamente la probabilità di chiudere in profitto.

Per ulteriori approfondimenti, si rimanda alla pagina dedicata su Futures, Opzioni e CFD.