Obbligazioni a lunga scadenza e futuro ribasso dei tassi: prospettive nel mercato obbligazionario

In questo articolo parleremo di obbligazioni, tra cui BTP e titoli di stato esteri, in particolare cercheremo di individuare come beneficiare dall’acquisto di obbligazioni in un probabile futuro ribasso dei tassi di interesse. Alcune osservazioni preliminari sul meccanismo di funzionamento dei tassi di interesse:

  • Con i tassi di interesse alti, i rendimenti delle obbligazioni sono molto appetibili. Inoltre, provenendo da periodo di rialzo dei tassi durante il quale il prezzo delle obbligazioni sono scese, ci si aspetta nel medio periodo un’inversione di tendenza.
  • Il comparto obbligazionario è molto sensibile ai tassi: se i tassi salgono, i prezzi delle obbligazioni già sul mercato scendono perché i tassi proposti non sono più attraenti per il mercato. Inversamente, quando i tassi di interesse delle banche centrali vengono diminuiti, i prezzi delle obbligazioni salgono.

Ad oggi la BCE prevede altri due rialzi dei tassi, informazione ben nota al mercato che, almeno teoricamente, dovrebbe scontare in maniera anticipata la notizia, raffreddando già parzialmente il mercato obbligazionario.

Per poter beneficiare maggiormente di un eventuale ribasso dei tassi (aumentando però anche il rischio di deprezzamento in caso di ulteriori rialzi), facciamo presente che i prezzi delle obbligazioni aumentano più rapidamente se la scadenza è lunga e se la cedola è contenuta. Alcune premesse prima di iniziare:

  • Non abbiamo preso in considerazione obbligazioni corporate, tanto meno l’high yield in quanto il loro uso per “mimare” il rendimento azionario è comprovato da parte dei gestori dei fondi obbligazionari che le acquistano in quanto non possono accedere ad ulteriori asset class.
  • Abbiamo anche evitato titoli di stato di paesi emergenti in modo da non essere esposti a potenziali crisi del debito, pur parlando di scadenze molto corte e flusso cedolare comunque elevato e interessante per altri obiettivi di investimento quali interessi e rendita cedolare.
  • Nessun fondo/ETF obbligazionario in quanto la maggior parte hanno una duration delle obbligazioni presenti è abbastanza contenuta e quindi vi è minore sensibilità ai tassi, inoltre eventuali plusvalenze non compensano con le minus, e la parte “satellite” di un portafoglio dovrebbe sempre essere fiscalmente efficiente per compensare eventuali minus.

In ogni caso, per maggiori approfondimenti su come i rendimenti obbligazionari influiscano il Risk-Free Rate e l’Equity Premium Rate, si consiglia il seguente articolo.

Vediamo quindi alcune obbligazioni con lotto di acquisto minimo pari a mille euro. In questo momento abbiamo deciso di puntare su obbligazioni in euro, questo perché la maggior parte dei portafogli che hanno una buona porzione investita in azioni, anche in indici globali, sono già molto esposti al cambio euro dollaro poiché il mercato americano è il maggiore per capitalizzazione. Cerchiamo quindi di mitigare il rischio.

Alcune piccole osservazioni doverose:

  • Presentiamo diversi btp, ma ciò non significa che gran parte del capitale destinato a questa operazione vada allocato in btp, anzi. I btp dovrebbero essere solo una parte ridotta del portafoglio obbligazionario, anche se le cedole interessanti ed il rischio creditizio moderato li rendono molto appetibili, unito alla simpatia che solitamente si ha per le obbligazioni “nostrane”.
  • Non vi sono certezze di un immediato taglio dei tassi e quindi, in caso di futuri rialzi o tassi mantenuti alti per molto, queste obbligazioni non sono adatte. In generale, per un portafoglio che punta alle cedole senza aver troppa paura della BCE, occorrono scadenze più a breve termine.
  • Destiniamo una cifra molto piccola: abbiamo preso un lotto minimo pari a 1000, ciò significa che un’obbligazione fortemente deprezzata (da 100 di valore nominale a 50, ad esempio) la possiamo prendere anche con 500 euro. Sfruttiamo la possibilità di poter investire piccole cifre per mitigare il rischio, possibilmente.
  • I rendimenti dichiarati sono calcolati sul valore nominale, un’obbligazione al di sotto del valore nominale avrà un rendimento netto a scadenza ovviamente superiore e viceversa.
  • Tutti i prodotti mostrati sono sensibili ai tassi, se si comprano diverse obbligazioni cala il rischio emittenti ma il rischio tassi resta sempre e comunque.

Selezione Titoli BTP

Cominciamo con la selezione titoli mostrando quelli che riteniamo più interessanti per poter beneficiare di un eventuale ribasso dei tassi, considerando date di scadenza medio-lunghe e cedole contenute per aumentarne la sensibilità ai tassi, in particolare partendo dal territorio italiano con i btp.

BTP-1FB37 4 ISIN IT0003934657

  • Con scadenza 2037 e cedola del 4%, è uno dei btp più scambiati sul mercato.
  • La cedola elevata e la data di scadenza relativamente vicina lo rendono un prodotto non estremamente esposto ai tassi e può essere interessante sia per beneficiare di un eventuale calo dei tassi, sia per poter percepire un buon rendimento cedolare.

BTP-1ST43 4,45 ISIN IT0005530032

  • Scadenza lievemente maggiore rispetto al precedente, la cedola più elevata sembra possa mitigare la sensibilità ai tassi ma l’importo leggermente superiore non è sufficiente a renderlo meno sensibile rispetto al precedente.
  • I volumi di scambio sono leggermente inferiori ed in termini di liquidità gli investitori preferiscono a mani basse il btp2037.

BTP-1ST51 1,70 ISIN IT0005425233

  • Btp con scadenza 2051 e cedola pari a 1,70%, la scadenza inizia ad essere abbastanza importante e la cedola contenuta ne aumenta decisamente la sensibilità.
  • In questo caso bisogna prestare ancora di più attenzione alla sensibilità ai tassi e, data la scadenza più elevata, anche il rischio emittente inizia a farsi sentire.
  • Resta comunque un’opportunità di investimento interessante, a patto di dedicargli importi contenuti. I volumi di scambio sono simili al precedente.

BTP-1MZ72 2,15 ISIN IT0005441883

  • Cedola pari a 2,15%, lievemente più ampia del precedente, ma la scadenza 2072 è molto lunga, questo lo rende molto sensibile ai tassi d’interesse, decisamente più del precedente ed il rischio di rimanere intrappolati comincia ad aumentare sensibilmente.
  • Il prodotto presenta dei volumi di scambio superiori al precedente e quasi pari al primo btp mostrato, segno che gli investitori si stanno posizionando in maniera abbastanza drastica sulle date di scadenza, preferendo scadenze brevi per percepire cedole oppure andando direttamente su scadenze molto più lunghe per speculare sui tassi, senza troppe vie di mezzo.

Le cedole btp compensano minusvalenze?

Le cedole dei btp, ma anche di tutte le altre obbligazioni, non compensano le minusvalenze. L’obbligazione è in grado di compensare soltanto in fase di vendita o rimborso: nel caso di un’eventuale vendita, si compensa dal guadagno derivante dalla differenza tra prezzo di acquisto e vendita. Nel caso di rimborso, compenserà (se positiva) la differenza tra prezzo di acquisto e valore nominale, quindi se l’acquisto è avvenuto sotto la pari (la pari corrisponde al valore nominale).

Attenzione se si parla di Titoli di Stato (Tra cui ovviamente i Btp) in quanto, pur essendo tassati al 12,5% sia di Capital Gain che di Cedole, compensano solo il 48,08% del Capital Gain generato: un guadagno in conto capitale di 100 euro, ad esempio, si traduce in soltanto 48,08 euro usati per compensare le minusvalenze.

Per approfondire il recupero minusvalenze, si consiglia la pagina dedicata alle obbligazioni per recuperare minusvalenze.

Selezione titoli esteri

Ci spostiamo ora su titoli esteri in modo da diversificare il rischio paese ed orientarci anche verso prodotti con rating creditizio superiore.

EU-4NV42 3,375 ISIN EU000A3K4DV0

  • Obbligazione sovranazionale Europea.
  • In questo caso il rischio emittente è decisamente inferiore e la data di scadenza è abbastanza interessante sia per percepire cedole, sia per speculare sui tassi.
  • Tra fare un portafoglio di soli btp o acquistare soltanto questa obbligazione, un’obbligazione sovranazionale europea vince a mani basse in termini di tranquillità.

AUSTRIA-30GN20 0,85 ISIN AT0000A2HLC4

  • Con una cedola annuale di un importo pari a 0,85% ed una data di scadenza pari al 2120, inutile dire che difficilmente potremmo assistere alla scadenza di questo titolo e che quindi una scelta sbagliata non è risolvibile semplicemente aspettando a scadenza, se proprio occorre il denaro, è necessario vendere in perdita.
  • Il rating creditizio dell’Austria è estremamente elevato e quindi il rischio emittente è bassissimo ma questo si ripercuote anche sui flussi cedolari, che non lo rendono chissà poi cosi interessante per un portafoglio income. Insomma, questo titolo è estremamente sensibile e dovrebbe essere preso in considerazione come “ultima spiaggia” ed acquistato in maniera chirurgica.

FRANCE-25MG72 0,5 ISIN FR0014001NN8

  • Cedola annuale di un importo pari a 0,5% e scadenza 2072 conferiscono elevata sensibilità ai tassi
  • Anche il rating creditizio della Francia è estremamente elevato e conseguentemente il rischio emittente è ridotto, per quanto anche qui aspettare la data di rimborso non è una delle scelte più sagge o attuabili.

Osservazioni finali

Molti investitori sostengono che la redditività delle aziende sarà sostenuta in maniera consistente dal cambio di paradigma che ci sta dando l’avvento dell’intelligenza artificiale e che questo potrebbe portare ad un economia molto più forte del previsto, con possibile mancato taglio dei tassi ed anzi, ulteriore rialzo.

Ciò che possiamo dire a nostra difesa è che un posizionamento ragionevole e contenuto permette comunque di mitigare il rischio proposto nella nostra tesi e che, se in futuro si presenteranno yield molto elevati, è probabile che i rendimenti dall’obbligazionario possano dare filo da torcere anche al comparto azionario (cosa che attualmente sta avvenendo già sulle azioni da dividendo, faticando a battere il flusso cedolare proposto dall’obbligazionario), comportando un deflusso dall’azionario verso l’obbligazionario.

Ricordiamo che gli articoli proposti non costituiscono consigli di investimento e che qualsiasi scelta di investimento va presa in considerazione solo a seguito di consulenza finanziaria con soggetti abilitati ed in linea con il proprio profilo di rischio.